PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

martedì 3 luglio 2018

CONSIDERAZIONI GENERALI... SUL MONDO DELL'ADDESTRAMENTO


STAGE: CONOSCERE IL CANE LUPO CECOSLOVACCO
RIFLESSIONI VARIE... SULLA GESTIONE DEL CANE



In questi giorni, sto leggendo diversi articoli su aggressioni varie, avvenute in territorio svizzero ad opera di cani e padroni distratti.
Dagli articoli emerge non poca preoccupazione da parte degli abitanti del luogo, anche se appare strano che tutto d'un tratto i cani siano impazziti in massa.

C'è chi sostiene, che dovrebbe esserci più controllo da parte delle autorità sulla detenzione dei cani, inoltre istituire la famosa lista dei cani pericolosi, cosa che negli scorsi anni era stata proposta, ma mai attuata.

C'è chi sostiene, che le misure di controllo o prevenzione attuate fino ad ora, servano solo per foraggiare le figure cinofile messe in campo dal settore cinofilo.

C'è chi sostiene invece che ci dovrebbero essere misure di controllo più severe, sia in fatto di sanzioni, che in fatto di addestramento.

Insomma da qualsiasi parte si legga, si nota dello scontento.
Peccato che si parla di Cosa e Quando ma non si parla del CHI, ovvero il cane, che di sicuro come sempre ne farà le spese, quale esso sia il suo territorio di appartenenza.

Il Cane Deve, il Cane NON Deve.

A questo proposito mi viene in mente, una delle mie prime visite in Canton Ticino, in occasione del mio primo stage sul Cane Lupo Cecoslovacco.
In quell'occasione rividi il figlio del mio Eragon presso la tenuta Balli a Lugano, per una passeggiata. 
Durante il tempo trascorso con Holly e i suoi detentori, incontrammo diversa gente, a cavallo, a piedi, in bici, di corsa, binomi uomini e cani.
Mi ricordo come se fosse oggi, il rimprovero di una donna accompagnata da due o tre cagnolini di piccola taglia, la quale ci rimproverò perchè tenevamo Holly legato al guinzaglio. 
Ci disse che per andare a passeggio con il cane legato, tanto valeva evitare di andare in campagna e limitarci alla città.
Secondo il parere di quella donna, il cane in quel luogo aperto doveva stare libero.

Che strano!!! Pensai: "Fai un cosa giusta e vieni rimproverato...???!!!..."
Per me il cane è un piacere, ma non deve essere di disturbo agli altri, come è vero che molta gente, quando vede un cane legato a passeggio con il suo detentore, dovrebbe rispettare quegli spazi, senza buttarsi a capofitto sul cane, per accarezzarlo a tutti i costi. 
Il cane ha una sua intimità ed è legata a quella del padrone.
Ma sembra che questi due concetti così semplici, siano così difficili da attuare. Se si mettessero in pratica, molte delle noie sorte, in questo lasso di tempo, non esisterebbero.








Ora, lungi da me alzare polemica al Canton Ticino, perchè comunque noi italiani ci difendiamo bene, tutto mondo è paese, inoltre quello che sta accadendo sul territorio svizzero è già capitato in Italia a suo tempo.

I giornali non li scrivono i cani, ma le persone. 
Sono le persone che creano la notizia, quindi adesso in questo preciso momento, quello è l'argomento del giorno, quindi è normale che i casi di aggressione risultino più evidenti che in altri momenti.

Dobbiamo solo capire che il Cane è un animale con una sua mente, un suo carattere e una sua intelligenza.

E' normale che il Cane in campo faccia ed esegua i comandi come un soldatino, il cane capisce la situazione, il cane ha compreso che in quel luogo verrà ricompensato per qualcosa.
Molto spesso mi sono sentita dire: "qui è bravo, però a casa fa quello che vuole!!".
Non è cosa strana, che il Cane al di fuori dal campo possa decidere, trovandosi lontano dal suo conduttore di comportarsi in modo autonomo, diverso da quello che noi desideriamo, perdendo il controllo su di lui. 
Come è normale e molto spesso accade, che conduttori distratti da altro, non si curino affatto di cosa sta combinando il cane lontano da loro, perchè magari sono presi dal messaggino arrivato sul loro telefonino.

In questi giorni, durante gli incontri del sabato e della domenica dedicati, allo Stage: Conoscere il Cane Lupo Cecoslovacco, ho potuto vivere Slash, un Grigione adibito al lavoro di ricerca di proprietà di Matteo.
Matteo, con Slash lavora ogni giorno, inoltre Slash proviene, da un'allevamento che si occupa solo di selezionare cani da lavoro.
Questi due particolari messi insieme, ovvero: lavorare tutti i sacrosanti giorni, 7 giorni su 7, e una selezione mirata, danno vita ad un cane con delle prestazioni particolari.
Ma questo è il caso di Slash come di tanti altri cani, utilizzati dalle forze dell'ordine e protezione civile. 
Hanno un preciso scopo UTILITARISTICO, e il loro detentori o conduttori, non lo fanno per gioco, ma con uno scopo ben preciso e ben programmato.

Ma ritorniamo al nostro beniamino comune. Dobbiamo metterci in testa che NOI non possiamo pensare di lavorare con il cane, solo per raggiungere l'obbiettivo del patentino obbligatorio per ottenere la detenzione del cane (come avviene sul territorio svizzero), e poi una volta conseguito  "liberi tutti".
Non possiamo pensare che il possesso del patentino, ci darà  l'immunità dagli incidenti.
Il detentore, il conduttore di quel momento è l'unico responsabile delle azioni del proprio cane. 
Io per prima in aperta campagna lascio andare i miei cani, ma prima di farlo mi assicuro sempre di esser da sola, è normale che il mio cane, in vista di una persona, gli vada incontro per capire chi è.. E' normale che se il mio cane vede un altro cane, andrà sicuramente a fare le presentazioni.
E' semplicemente normale.
Come è normale, che se uno si avvicina al mio cane in modo inadeguato o improvviso, il mio cane potrebbe avere una reazione improvvisa, difensiva o aggressiva, credo che a chiunque non piaccia esser avvicinati da estranei, ne tanto meno toccati.
Quindi se non piace a noi, perchè deve piacere a lui... 
Ecco perchè ogni conduttore quando esce in passeggiata, con il proprio cane, dovrebbe connettersi con il mondo, stare attento a quello che lo circonda... onde evitare spiacevoli inconvenienti.

Perchè tutto questo? Semplice manca qualsiasi forma di educazione... 

Inoltre dobbiamo tenere in considerazione la razza che noi abbiamo scelto. La razza ha sempre il suo peso, sulla nostra scelta. 
Mai scegliere un cane per MODA. 
Mai scegliere un cane fermandoci al suo ASPETTO.
In fine, dovremmo ricordarci il RISPETTO verso gli altri. 
L'amore per il nostro cane, non deve togliere la libertà agli altri. Non tutti amano i cani come li amiamo noi, seppure rispettandoli. L'amore per quello che ci coinvolge, non deve essere motivo di disturbo per gli altri.

A questo proposito mi salta all'occhio un articolo comparso in questi giorni, sulla pagina di un notiziario on line, dal titolo: "Il cane non è gradito al ristorante, turisti vanno via senza pagare il conto". 
E' la storia di un ristoratore, che ha dovuto chiedere ad una coppia di turisti accompagnati dal  loro cane di taglia grande, di allontanare l'animale dal locale perchè arrecava disturbo ad un altra coppia seduta vicino. La storia è finita che i detentori del cane, hanno consumato, ma di fronte a quella richiesta ai loro occhi assurda, se ne sono andati senza pagare il conto.

Che dire, da un estremo all'altro, una vera esagerazione, se non l'ennesima barzelletta italiana.

Vorrei porre una domanda a tutti gli amanti degli animali a quelli dei cani in particolare.
Siete davvero convinti che tale atteggiamento sia corretto?
Qualcuno potrebbe obbiettare sul fatto della presenza o meno del cartello, ma io credo che un pizzico di Buon Senso unito ad un pizzico di Intelligenza non avrebbe guastato la giornata a nessuno.
Vi pongo un altra domanda: "Ma se tutti entrassero nei ristoranti con i cani, non credete che l'igiene andrebbe farsi benedire? In fondo a noi piace mangiare nel pulito no? Non credete che i cani, inizierebbero a marcare il territorio su ogni gamba del tavolo o tovaglia incontrata?.
Non credete, che se qualcuno si ritaglia del tempo per sedersi a tavola lo faccia anche per rilassarsi e godersi il pasto in santa pace e non tra cani maleducati o ancor peggio tra detentori maleducati?

I protagonisti di questa vicenda, a mio avviso si sono comportati con una TOTALE MANCANZA DI RISPETTO verso tutti.

Quindi se da una parte abbiamo una severità quasi esasperante, dall'altra abbiamo lo SCIALLO più totale.

Sarebbe bello se esistesse una via di mezzo, ma credo che gli unici che possono fare la differenza siamo solo NOI...

Ma torniamo alle giornate...

Sabato ho lavorato ad un servizio fotografico, per un evento che verrà pubblicato a metà dell'anno 2014. Durante queste riprese fotografiche ho potuto lavorare con due miei cuccioloni, interessante osservare le loro reazioni, durante l'incontro con il padre Manny Sulleormedellupo, dopo quasi un anno che non si vedevano.
Le risposte che hanno dato Iron e Apache (Timber) Sulleormedellupo, sono state quasi simili, anche se hanno sottolineato delle differenze sostanziali tra i due soggetti. Differenze che dipendono dal loro bagaglio culturale acquisito fino ad ora. L'incontro con il padre è stato per loro piuttosto educativo.

Iron è stato il primo ad incontrarlo, a dire il vero è stato Manny a sceglierlo forse perchè Iron se mostrato troppo sicuro del fatto suo.
Questo non è piaciuto al padre che gli ha fatto capire quale era la sua posizione gerarchica in quel contesto.
Iron ha saputo accettare l'autorità impartita non protestando minimamente.
C'è anche da dire che Iron vive con un altro maschio, ovvero Slash il grigione citato prima, il quale è molto rigido nei suoi confronti. Iron ha imparato nel tempo a sottomettersi evitando così inutili ripercussioni.


DURANTE LA SOTTOMISSIONE


DOPO LA SOTTOMISSIONE


Invece Timber, durante la sua crescita, non ha avuto la fortuna del fratello di poter socializzare e fare le sue esperienza in modo aperto. 

Purtroppo Federica dove vive, ha trovato un educazione improntata sul controllo del cane a tratti coercitiva, un tipo di educazione che io sconsiglio ai detentori di CLC.
Per lei non è stato facile trovare l'ambiente giusto per Timber e questo l'ha spinta fino a me in diverse occasioni durante la crescita del cucciolo, nonostante la grande distanza che ci separa.
Timber non ha avuto spesso occasione di confrontarsi con gli altri cani in modo libero e naturale.
E allora cosa è successo con il padre? Come avrà mai fatto?
C'è da dire che la memoria è una gran bella cosa, Timber essendo cresciuto nei primi mesi di vita con la sua mamma, papà e figure varie, ricorda molto bene come ci si deve comportare.
All'inizio Timber si è sottomesso, in modo meno teatrale rispetto al fratello Iron, ma a causa della sua insicurezza ha avuto una reazione imprevista, la quale ha scatenato un ulteriore reazione da parte del padre.
Una situazione molto dinamica e scenografica che si è esaurita da sola.
In questo caso tutti i detentori, sono stati calmi rimanendo ai loro posti.
Lo scontro ha lasciato un ricordino ad entrambi, uno più superficiale e uno più accentuato, ma questo non ha interferito con la continuazione dell'incontro i cani hanno continuato a relazionare, confrontandosi continuamente fino la fine della giornata.


SOTTOMISSIONE DI TIMBER



Ancora una volta sottolineo, che comprendere chi è il nostro Cane sia di basilare importanza, per non incorrere in errori grossolani.


A questo proposito, durante lo stage del 30 marzo "Conoscere il Cane Lupo Cecoslovacco", ho rimarcato più volte, che il Cane ha necessità ben distinte dalle nostre, come:
  • L'importanza di possedere un territorio (giardino), dove sentirsi "Cane"; 
  • L'importanza di socializzare con i propri coinspecifici senza troppe intromissioni da parte del detentore; 
  • Socializzare con l'ambiente circostante rispettando i tempi di crescita del cucciolo; 
  • Così come imparare a far socializzare il nostro cane con le persone nel giusto modo; 
  • Soprattutto, Capire COME DOBBIAMO VIVERE IL NOSTRO CANE.
Infatti un buon detentore dovrebbe sapere e fare:
  • Conoscere il linguaggio del cane, capire i suoi stati emotivi, di stress, capire che il cane non DEVE SEMPRE fare quello che noi vogliamo.
  • Impartirgli i giusti insegnamenti, senza stravolgere la sua natura.
  • Insegnare ai bambini se sono presenti in famiglia, che il cane non è un giocattolo.
  • Prevedere eventuali situazioni di rischio, (fughe, aggressioni, gestione risorse...)
  • Saper gestire il proprio cane ovunque.
  • Capire che la nostra libertà di vivere un cane è uguale a quella di chi non ama i cani, quindi rispettare anche gli spazi altrui in società.
  • Saper gestire un cucciolo, introdurlo nel modo adeguato in famiglia.
  • Crescere un cucciolo rispettando i suoi Periodi Sensibili.
  • Trovare una figura competente che conosca la razza che noi abbiamo scelto, che ci aiuti a capirla ed educarla, senza sistemi inadeguati o coercitivi.
Personalmente mi ritengo soddisfatta delle due giornate trascorse, con i partecipanti.
Spero di esser riuscita a far vivere ai partecipanti ore intense, sotto qualsiasi punto di vista.
Spero anche d'esser riuscita a passare le informazioni da loro cercate, o per lo meno insinuar a loro il "ragionevole dubbio" sulla scelta che andranno a fare.
Una cosa spero però, che loro non dimentichino che il Cane resta e resterà sempre una RESPONSABILITA'.



CHI FOSSE INTERESSATO PUO' SCRIVERE A PARTECIPARE AI NOSTRI CORSI PUO' SCRIVERE A:
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ORA VI LASCIO ALLE IMMAGINI DELLE DUE GIORNATE





































































































Foto Autore:
Katia Verza - Sulleormedellupo
Emanuela Amato

Il materiale pubblicato è coperto da COPYRIGHT
VIETATO qualsiasi riproduzione intera o parziale senza l'esplicito consenso da parte dell'Autore e la citazione dello stesso.


I COMMENTI DI ALCUNI DEI PARTECIPANTI ALLE DUE GIORNATE


Federica Zollia: bowe_girl@hotmail.it 


E anche un altro dei miei week end marchiati Sulle Orme del Lupo si è concluso.. Io sono quella che di solito si carica lo zaino da 20 e passa kili sulle spalle e prende il treno accompagnata dal suo cane per venire fino da te a Pavia.. Solo che questa volta ho avuto un piccolo aiutino, l'immancabile e gigantesco zaino c'era sempre, ma sono stati i miei genitori ad accompagnarmi, risparmiandomi uno snervante viaggio in treno fatto di mille persone che cercano di toccare il mio cane, altrettante che mi tempestano di domande su di lui e di controllori che mi chiedono se sono sicura che il mio cane sia innocuo...
Come sempre le giornate passate al campo o in giro per la città e campagna sono utilissime sia per me che per timber, perché come sai qua in Friuli ho un po di difficoltà a fidarmi delle persone e della loro competenza e conoscenza sui cani, anche quando si dichiarano esperte nel campo della cinofilia...
Questa volta però c'è stato un avvenimento inaspettato che mi ha fatto perdere dieci anni di vita ma che per fortuna è capitato.. Timber in un tête-à-tête al quanto ravvicinato con suo papà Manny ne è uscito con un taglio abbastanza profondo in prossimità del labbro inferiore.. Alcuni potrebbero prendermi per un'incosciente visto che ho utilizzato l'espressione "per fortuna" per descrivere l'accaduto.. Ma ribadisco il concetto, è stata una fortuna che questo episodio sia capitato proprio a me e al mio cane.. È stata una fortuna perché così timber ha capito che certe gerarchie devono per forza essere rispettate, è stata una fortuna perché così ha capito che con i cani adulti non si scherza, è stata una fortuna perché adesso quasi sicuramente non si dimenticherà dell'accaduto e quindi saprà comportarsi di conseguenza nel caso si dovesse trovare in una situazione simile.. Ed è stata una fortuna che questo "scontro tra titani" sia capitato in tua presenza Katia perché un episodio del genere in presenza di altre persone meno esperte si sarebbe potuto concludere in maniera molto più grave.. Tu ci avevi spiegato quello che sarebbe potuto accadere e, in caso fosse accaduto, ci avevi spiegato come comportarci, ossia ognuno di noi sarebbe dovuto rimanere fermo al proprio posto senza intervenire, anche perché i cani se la sarebbero risolta da soli.. E così è stato! Manny ha fatto capire a timber qual era il suo posto e timber alla fine l'ha capito, anzi, dopo averle prese andava addirittura a cercare suo padre tentando di avvicinarsi a lui.. Strabiliante! Non posso negare che non mi si sia raggelato il sangue quando ho visto la scena e sopratutto quando ho visto il taglio di timber, ma ti posso assicurare che se dovessimo ritrovarci io e te in campagna con Manny e timber, libererei il mio cane senza problemi, sicura del fatto che la lezione l'ha imparata e che quindi la prossima volta saprà comportarsi.. Io mi fido di timber.. So che è un cane equilibrato.. Avrà ancora molto da imparare, ma non posso lamentarmi del percorso che ha fatto fino a qua.. soprattutto se consideriamo il fatto che tutto quello che sa l'ha imparato durante i week end passati da te.. Quindi preparati Katia che vedrai me e timber ancora molte e molte volte, il nostro percorso insieme non è ancora finito! :) Ti ringrazio come sempre di tutto! E ti abbraccio forte!

Federica 

Matteo Santambrogio: teoo88@hotmail.it

In ritardo ma, come si dice, meglio tardi che mai!
E’ sempre difficile dare un commento a giornate come quelle che si trascorrono “in quel di Pavia”.
È difficile perché sono momenti intensi, che arricchiscono il bagaglio esperienziale di chi vi partecipa, sia padroni che amici a 4 zampe, e portare tutto questo come nero su bianco non mi è facile.
In occasione del servizio fotografico che ha avuto come soggetti alcuni CLC di Katia, siamo stati invitati anche io e Federica, 2 proprietari di 2 cuccioloni nati da una cucciolata di Katia.
È stata innanzitutto un’occasione per ritrovarci, dato che purtroppo il tempo è sempre poco, dati i mille impegni. E come lo è stato per noi esseri umani, lo è stato anche per i nostri compagni pelosi.
Così Iron (il mio lupacchiotto) ha incontrato suo fratello Timber, il nipote Nini, e soprattutto papà Manny.
Durante il servizio fotografico era necessario, per la riuscita dello stesso, che i nostri cani fossero liberi per poter essere immortalati sulla pellicola nel pieno del loro naturale splendore. E così abbiamo deciso di fare.
Di prima battuta uno potrebbe dire: e beh? Ovvio che debbano essere liberi per far delle belle foto.
Condivido pienamente, ma questo ha comportato un passaggio prima, fondamentale per prepararci, e preparare i nostri cani a questo momento. Ricordo che stiamo parlando di 4 maschi di CLC!! Guidati da Katia abbiamo proceduto a liberarli a una distanza tale che potessero gestire l’incontro in maniera autonoma, non condizionata da noi.
La chiave del successo credo sia stata questa. Manny ha subito incontrato Iron, che gli era andato incontro. Usando un eufemismo possiamo dire che ci sono andati giù pesante! Sembrava una scena da documentario, se le stavano dando proprio di santa ragione! Eppure, finiti i “convenevoli di saluto”, nessuno dei due aveva segni addosso. Sto cercando di descrivere questa scena in maniera fedele alla realtà, ma è difficile, perché in quel momento eravamo tutti attenti e carichi di emozioni, compreso anche il timore di cosa sarebbe potuto succedere. Ed è questo timore che è stata la lezione più grande imparata in quella giornata: un sentimento che è stato naturale provare, ma che, lasciando i cani liberi di comunicare, non ha interferito sui messaggi che si scambiavano. Spesso ci viene istintivo intervenire, chiamare i cani, urlare, agitarci, .. tutto questo non fa altro che interferire su ciò che i cani si stanno dicendo. Questo non significa che dobbiamo fregarcene qualunque cosa accada; significa però che dobbiamo imparare a leggere i nostri cani, e a riconoscergli quello spazio comunicativo che è fondamentale per loro.
È con questo atteggiamento che gestisco Iron e Slash (un grigione da lavoro – ricerca di dispersi). Sono 2 maschi, quasi coetanei, entrambi con un potenziale carattere forte. Con entrambi cerco di fare in modo che “si sistemino” tra di loro, a costo anche di vedere qualche bella fila di denti e creste di pelo lungo la schiena. Io tengo sempre monitorate queste situazioni, ma allo stesso tempo quel timore di cui parlavo prima, lascia il posto all’attenzione e alla fiducia per i miei cani, che ho imparato a conoscere e so essere molto intelligenti: sanno benissimo dove possono arrivare e cosa poter fare. Ovviamente ogni volta il discorso gerarchico è in discussione, soprattutto man mano che i due cresceranno, ma credo che una capacità nostra di attenzione e la non-smania di intervenire sempre, potranno essere due alleati nella gestione ottimale di quello che succederà.
Penso che se lupi e cani sono sopravvissuti per così tanto tempo, nonostante l’uomo abbia fatto disastri nella storia, significa che un po’ di “sale in zucca” ce l’hanno pure loro, quindi è bene che impariamo a fidarci e ad accettare la loro natura, imparando a conoscerla, senza necessariamente intrometterci per stravolgerla.

Matteo

1 commento:

Trattodallupo ha detto...

Articolo molto interessante, con constatazioni interessanti. Chi mi conosce sa che, a mio malgrado, dico sempre quello che penso, e pago per quello che dico, penso, scrivo e SOSTENGO! Chi mi conosce bene bene sa che condivido parola per parola quanto scritto da Katia. Non perchè Katia Verza è mia amica, ma perchè la mia piccola e insignificante esperienza con i miei lupi cecoslovacchi, mi ha insegnato cose che mi hanno fatto raggiungere le stesse identiche conclusioni. Le conclusioni che ho raggiunto sono state queste che Katia scrive nell'articolo. Visto che nell'articolo viene menzionato il Canton Ticino, vorrei puntualizzare un fatto importante. Purtroppo sono molto ma molto poche le cinofile, ma ancora meno gli istruttori cinofili (se tali si possono definire) che sono in grado di RELAZIONARSI ed in un secondo tempo LAVORARE con dei cani con una tempra importante. Con il tempo ci siamo messi talmente tanti limiti, che se usciamo per un millimetro dal nostro schema o dal nostro piano di lavoro... SIAMO IRRIMEDIABILMENTE PERSI!!! Non sappiamo più cosa fare. In base alla mia esperienza vissuta in prima persona sulla mia pelle, posso confermare e assicurare che i cani (nel mio caso posso parlare di cane lupo cecoslovacco) sa perfettamente quando si va al campo, e come ci si deve comportare. Ma una volta usciti dal campo????? Allora se ne vedono delle belle. Cosa pensiamo che il cane sia un perfetto idiota e che non sappia dove cominciano e finiscono i limiti suoi, nostri e del campo? Ricordate che un buon educatore/istruttore cinofilo è quello che ci da gli strumenti per vivere il cane ogni giorno! Anche quando incontriamo il cane del vicino di casa che il nostro amato fido odia nel modo più viscerale... Perchè la vita reale nostra e del nostro cane è fuori dal campo. Purtroppo viviamo in una società fatta di regole, dove la gente vive ancora illudendosi di avere il CONTROLLO SU TUTTO. A proposito ricordo ancora il primo incontro che feci con l'ex militare tedesco Werner Freund. Un'incontro che i ha segnato moltissimo e ha influito successivamente sulle mie scelte e sul mio modo di essere. Alla natura non si comanda, e quel giorno che riusciremo a capirlo, vivremo MOLTO, MA MOLTO MEGLIO. Gli incidenti capitano, e sono sempre capitati (detto tra noi... ce ne vuole per farsi mordere da un cane al guinzaglio...), poi c'è gente furba che fa gli esperimenti sulla pelle degli altri... ma qui si potrebbe scrivere un'enciclopedia. Io penso che dal momento che non viviamo in mezzo a un bosco e dobbiamo convivere con altre persone e non, è importante educare il nostro cane, educare il padrone, vivere nel rispetto di chi ci circonda. Perchè volenti o nolenti è IMPORTANTE. Per farlo è importante frequentare il campo con una figura che ci dia gli strumenti per educare il nostro cane. Prima ancora però dobbiamo chiederci che educazione vogliamo, in modo da poter scegliere la figura più adatta a noi. Ma ricordiamoci anche che non possiamo svuotare a piacimento il nostro beniamino e riempirlo come un sacco di patate di ordini regole e diktat. Sempre in base alla mia piccola, praticamente inesistente esperienza cinofila, ai cani VA SEMPRE E COMUNQUE DATA LA POSSIBILITÀ DI FARE ESPERIENZE E DI RELAZIONARSI CON I SUOI SIMILI E NON. Perchè altrimenti capiterà quella situazione i cui il nostro cane dovrà relazionarsi con un'altro cane E NON SARÀ IN GRADO DI FARLO. A questo punto potremo dire solo mea culpa. Questo è il mio personale pensiero. Che non vuol dire: da domani cani tutti liberi... NO, vuol dire fare in modo che il cane possa vivere queste esperienze, in sicurezza e con esemplari equilibrati che possano insegnargli qualcosa. Ricordiamo cosa fa una lupa con i suoi cuccioli. Ma forse queste sono solo un fiume di parole urlate al vento. Il patentino in Svizzera, non ti autorizza una volta ottenuto a fare quello che vuoi, è la partenza, la base per vivere serenamente il nostro cane nel rispetto di tutti.