PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

venerdì 9 ottobre 2015

ADOTTARE UN CANE LUPO CECOSLOVACCO COSA COMPORTA....??? - Considerazioni




CANE FELICE


L'articolo che ho scritto in data 16 settembre 2015 "adottare un clc cosa comporta???" ha suscitato un vero e proprio interesse nel pubblico mediatico, tant'è vero, che ho ricevuto diverse e-mail, ma soprattutto diverse telefonate.
Per fortuna non erano tutte per insultarmi, ne ho avute parecchie, in cui mi chiedevano consigli, prima di fare un passo così importante. 
Un passo importante non solo per quanto riguarda l'adozione di un cane preso in canile, ma anche rivolto all'acquisto del cane.

Qualche telefonata, è stata anche divertente, ho avuto il sospetto, che fossero per mettermi alla prova, con gli argomenti più curiosi, come quella del voler far vivere un Cane Lupo Cecoslovacco sul terrazzo di un attico a Milano. 
Il Signore insisteva col dirmi, che il terrazzo era proprio grande, e bello con tante piante, ma la cosa più simpatica, è stata: "non ci crede, il mio terrazzo è bellissimo, se vuole le mando una foto". 

Purtroppo non è questione di metratura o abbellimento, il Cane ha necessità semplici, come quella di uscire, di passeggiare, di muoversi, di giocare, saltare, marcare, relazionare con altri cani senza l'influenza dell'uomo e tante altre belle cose... che sembrano non essere considerate. 

Il Cane, non è solo pettorina, guinzaglio carino, ciondolo fashion, e altre stramberie, il Cane è un IMPEGNO, sempre e comunque tutti i giorni della sua vita.

Io mi dissocio, con chi vuol viverli in appartamento, o su un terrazzo. 
In passato ho commesso l'errore di darlo a due persone (le quali si sono dimostrate fantastiche sotto ogni punto di vista), che avevano l'unico difetto di vivere in appartamento. Entrambe hanno dovuto investire molto del loro tempo, per dare il giusto movimento al cane, ma soprattutto si sono rese conto anche loro, che la città non è il luogo ideale per vivere un CLC, se questo è costretto a prendere un' ascensore.

Un'altra telefonata degna di nota, è stata quella sul predatorio, esordisce con: "il mio maschio ha preso per il collo una capretta, non l'aveva mai fatto". 
Lo ammetto, ho sorriso e mi son detta: "mi stanno prendendo in giro", ma se fosse stata vera la situazione, ora mi chiedo se quella capretta sia ancora viva.
Io ho la fortuna di avere ancora tutti i 5 gatti vivi, ma ho dovuto insegnare ai miei cani fin da cuccioli, che i gatti erano parte del branco. 
Quindi è un lavoro che si fa in tenera età sul cucciolo, che con il tempo lo porta a considerare il compagno interspecifico, come un membro del proprio branco. 

Quando ho iniziato a lavorare i Pastori dell'Asia Centrale, mi si fece notare una considerazione alla quale non avevo mai pensato, ovvero che il cane, in effetti è un'animale approfittatore, da i suoi servigi all'uomo solo in cambio di cibo, un territorio, e un possibile compagno per riprodursi, e in fondo ci possiamo mettere l'amore che ha per noi, che in alcuni casi è veramente grande. 

Sono sicura che molti non saranno d'accordo, ma abbiate la pazienza di tornare indietro con la memoria, nella nostra storia. i cani una volta non avevano tutto quell'amore del XXI secolo, dormivano in cucce ricavate da 4 assi di legno messe insieme con 3 chiodi, riempite di paglia, i giacigli più comodi erano quelli fatti con vecchie camera d'aria rattoppate e stracci vecchi, e quelli meno fortunati vivevano al riparo nei granai tra le balle di fieno. 
Eppure amavano e adoravano il loro padrone, erano tanto devoti che offrivano la loro prestazione di guardiani, conduttori, e amici, per un pezzo di pane ammollato nella minestra avanzata. Magari vi sembrerà impossibile, ma erano Felici.

Mi fu raccontato, ( e lo potete leggere acquistando i libri: I CANI ABORIGENI DELL'ASIA CENTRALE - I CANI ABORIGENI VOLUME II) che i pastori dell'Asia Centrale, non hanno un vero padrone, loro si aggregano ai greggi, perchè sanno che alla fine giornata riceveranno un pezzo di pane e un pò di latte. I pastori raccontano, che i cani li vedono andare e venire, soprattutto nei periodi degli accoppiamenti. Qualcuno ritorna, altri no. Sanno che durante la gestazione, qualche agnello morirà per dar da mangiare ai cuccioli, ma per loro è importante che i Cani difendano il gregge dal vero predatore, ovvero il lupo, quindi la morte di un agnello è il prezzo da pagare per la sopravvivenza delL'intero gregge.

Ma perchè il cane non uccide l'animale da pascolo. Semplice: il cane difende quell'animale solo perchè un giorno, quando lo deciderà lui, potrebbe tornargli utile, ed ecco il motivo, che combatte il Lupo. Protegge una sua risorsa.
A fronte di questo credo, che quel cane, che ha accudito amorevolmente quel capretto quando era cucciolo, aspettava il momento ideale per fargli "festa". 

Ma prima di passare a postarvi un'email, che mi è giunta riguardante una situazione analoga, a quella da me descritta nell'articolo precedente, vorrei ancora sottolineare due cose.

- Mi è stato rimproverato il fatto che quello che ho scritto nell'articolo precedente era al limite del diffamatorio, consigliandomi di rimuoverlo o modificarlo. 
Che dire: diffamare grazie al governo Renzi, non è più reato, ma a parte questa tristezza tutta italiana, non mi pare di aver diffamato nessuno. Primo, perchè io ho espresso un giudizio oggettivo, su quello che mi è stato presentato. Secondo perchè non conoscevo i nomi e le persone e non mi interessava sapere chi erano. Terzo non era mia intenzione di screditare "qualcuno", io scrivo, per far crescere la gente non per demolirla, poi se vogliamo metterla sul ridere, visto che non sono stati fatti i nomi, possiamo dire che l'Onore è salvo, potete continuare a lavorare in serenità. 

- Mi è stato fatto notare, di non aver chiesto o consultato le figure precedenti che hanno valutato il soggetto. Ma perchè avrei dovuto farlo? Non sono solita chiedere il parere di chi mi ha preceduto, soprattutto se c'è un esplicito scontento da parte delle persone che mi hanno interpellata. E' inutile rivangare, c'è un problema e va risolto.

- Mi è stata anche rimproverata la fantasia del racconto del Cane. E che vi posso dire, a riguardo? Che ne posso io, se quelle erano le informazioni che mi erano state date. Il passato del cane a me interessava relativamente, era il "momento" che per me aveva importanza, quello andava risolto. 

- Mi si sottolinea, che un Cane se crea problemi, li crea subito durante l'ingresso nel nuovo contesto o negli immediati giorni a seguire.
A questo proposito, rispondo che non è affatto vero. Ci sono alcune RAZZE che non rispondono tutte allo stesso metro di misura. Idem per le dinamiche di gruppo. Un Cane (adulto) prima che arrivi ad ambientarsi ad un nuovo ambiente, gli occorre almeno 1 anno se non di più, con constante lavoro e pazienza da parte del nuovo detentore. La RAZZA è un particolare da non sottovalutare. Lo stesso principio va applicato se nel nuovo contesto, c'è la presenza di altri soggetti. 

- Ci si sofferma sulla domanda: quale comportamento io abbia tenuto, per aver fatto scatenare un comportamento di controllo del Cane su di me. 
Nessun comportamento, perchè ero seduta e guardavo da altra parte, dandogli pure il fianco. Il fatto è, che dopo qualche mese di ambientamento, i Cani (di un certo spessore) inizieranno a testare con determinati comportamenti sia l'ambiente che le persone, e in base alle risposte che raccoglieranno si adegueranno di conseguenza. Ecco perchè è fondamentale capire la Razza che abbiamo deciso di portarci a casa. Ancora una volta suggerisco di raccogliere più informazioni possibili su di essa.

- Sono stata quasi d'accordo sull'appunto rivolto, al fatto che un Educatore anche se pur bravo, non riesca a capire in un solo incontro, le caratteristiche del Cane esaminato. Infatti, Io penso che per capire un Cane, occorra molto di più, forse viverci insieme è l'unico modo. So che non è possibile. Ne per i volontari che mettono già a disposizione gran parte del loro tempo, facendo i conti con la loro vita, ne per i nuovi detentori, che devono mettere mano al portafoglio per pagare gli Educatori Cinofili. Sistemare Cani, trovargli nuove case, è il LAVORO PIU' DIFFICILE CHE CI SIA. Infatti non è un lavoro facile, anzi il contrario.

In merito a questa considerazione, vorrei che APPARISSE CHIARO, che l'articolo scritto in precedenza, non è stato scritto per screditare il lavoro di colleghi, quali non conosco, ma per far capire che AVERE UN CANE, è una grande RESPONSABILITA',  ed è un passo che va fatto con il senno del poi, ed intelligenza, comunque e sempre da entrambi le parti.

Ora vi lascio al testo del'email che mi è giunto da parte di questo detentore. Visto le varie telefonate che ho ricevuto, lo lascio in anonimato, non vorrei che lo si prendesse di mira, la chiamerò Sig.ra Luisa.
Spero che il testo vi possa d'essere di spunto per costruire qualcosa, e non per distruggerlo. Le esperienze degli altri dovrebbero servirci per migliorarci. Cerchiamo ogni tanto di mettere da parte l'orgoglio, e il proprio ego personale, se non sbaglio siamo tutti dalla parte del Cane, o sbaglio???

La Sig.ra Luisa scrive:

Adottare è un gesto meraviglioso, ma oltre al cuore, bisogna anche mettere la testa. Soprattutto se il cane è gia adulto con un passato del quale si sa poco o nulla. 

Mi sono spesso sentita dire, come scusa, che: " il cane quando stava con noi non aveva di questi problemi, sempre stato buono con le persone e gli altri suoi simili". 
Salvo poi, dopo episodi spiacevoli, sentirmi dire " non potevate pretendere che non ci fossero difficoltà, alla fine noi lo vedevamo due volte al giorno, quando si andava a prenderlo dal box per le passeggiate". 

Allora la domanda che sorge spontanea per noi adottanti è:  mi viene detto prima che il cane non ha problemi, che con voi non ci sono mai stati problemi, e subito dopo che vedendolo due volte al giorno in un contesto che non si poteva definire "casa", non potevate essere certi che non avrebbe poi mostrato comportamenti diversi (anche pericolosi) nel momento in cui fosse entrato in un contesto familiare vero e proprio, non è un controsenso? Non erano reazioni prevedibili? 

Da educatori presumo sia corretto, professionale e doveroso, nel momento dell'adozione, avere un quadro completo il più possibile di tutto ciò che potrebbe succedere nel bene o nel male. Indipendentemente dal fatto che le cose poi evolvano per il meglio. 

Gli adottanti per poter affrontare un adozione dovrebbero essere messi nelle condizioni di ponderare adeguatamente, in primis l'adozione e successivamente essere preparati nel caso in cui succedano episodi spiacevoli. 

Se preparate con una adeguata informazione, con più colloqui o con una adeguata "presenza" (che badate bene esula dal fatto, che ci siano poi altre figure che lavorano con i nuovi padroni e con il cane, perchè comunque rimane se non altro moralmente una vostra responsabilità l'adozione di un vostro esemplare, e credo che non ci sia nulla di più corretto e professionale dell'informarsi sull'andamento dell'inserimento e dei problemi eventuali che si stanno affrontando, senza aspettare che sia sempre e solo l'adottante a contattarvi), riuscirete a dare agli adottanti più sicurezza, non vi saranno momenti di ansia o smarrimento, non ci saranno reazioni drastiche ad alcuni episodi che SONO GRAVI (come può essere nell'esempio dell'articolo i vari morsi a varie persone anche componenti familiari canine O PEGGIO umane). 

Avendo avuto a che fare anche io, con un'associazione, mi sono resa conto che l'adottante deve rispondere e dare tante garanzie. Anche io come i detentori del Cane descritto, mi sono trovata "sola" e non è stato facile. Io credo che capire fin da subito cosa ci si possa aspettare sia fondamentale per poter pianificare un equilibrato inserimento.

Di adozioni finite male, che potevano essere invece controllate con accorgimenti, ce ne sono a non finire, e a quel punto, "l'amore e la dolcezza" insite nell'atto dell'adottare, fine a se stesso, viene sostituito con, una profonda frustrazione, ansia, scoraggiamento e spese economiche inaspettate.

Per mia esperienza consiglio coloro che adottano, ponderatezza, conoscenza (anche tramite corsi perchè imparare a comprendere l'animale nelle sue forme di comunicazione penso sia la base per una buona convivenza). 

Invece suggerisco a coloro che sono nel ramo delle adozioni, di dare le stesse garanzie che chiedono a noi, credo ancora una volta che questo sia un passo fondamentale per instaurare un rapporto basato sulla fiducia reciproca e il benessere futuro dell'animale stesso.

Dimenticavo di dirvi, che io non possiedo un CLC come lo chiamate voi, ma bensì un Pseudo Golden Retriver 

Buona Riflessione.
Katia Verza Sulleormedellupo

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