PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

PENSIONE / ASILO DIURNO PER CANI

venerdì 6 gennaio 2012

L'ENNESIMA RIFLESSIONE DI UN EDUCATORE ...

RIFLESSIONE DI UN EDUCATORE NON CHE ALLEVATORE....

In questi giorni di festa ho ricevuto molte visite, tra parenti, amici, clienti.
Ho avuto modo di notare il comportamento dei miei cani, ma soprattutto il peso di quello che io chiedo a loro.
Molto spesso noi vogliamo che i nostri cani siano composti, poco aggressivi quando una persona è a noi gradita e ci viene a trovare, aggressivi quando ci devono difendere dai pericoli, simpatici, buoni, educati, giocosi, quando lo decidiamo noi.

Ma è giusto che sia così???
Tutto questo detto da un Educatore Cinofilo può risultare strano, in fondo è il nostro lavoro rendere i cani: ubbidienti, pazienti, aggressivi e non, a nostro comando, ma se mi fermo a riflettere noto che c’è qualche incongruenza.
La devozione che i miei cani hanno nei miei riguardi è davvero grande, anche se vedo una certa loro fatica nel farmi felice, perché sono convinta che se potessero fare di testa loro, sicuramente si comporterebbero in modo diverso.
E come mi fece notare un collega, noi molto spesso vediamo in loro quei figli mai avuti, fidanzati mancanti, compagni persi, mogli o mariti inadempienti, in realtà questo è il vero problema di tutto.
Gli animali possono davvero sostituire quella parte mancante della nostra vita, il punto è non costringerli a diventare come noi, semmai il contrario, esser noi ad assomigliare a loro.

Mi viene in mente Shaun Ellis ma ancor di più Werner Freund.
Entrambi hanno preso dei lupi facendoli vivere in semi cattività.
Una variabile importante che influisce sul loro comportamento, è che nutrendosi dalle mani dell'uomo, iniziano a mutare, ad avere una certa confidenza e riguardo verso la persona che fornisce loro il cibo. Nonostante si siano prese le giuste distanze per non togliere loro la loro selvaticità, l'impronta dell'uomo

Con questo non voglio dire che anche noi dobbiamo trasformarci in uomini o donne lupi, sono condizioni e scelte di vita particolari, dettate dalla singola persona, quello che vorrei sottolineare, è che noi ogni tanto dovremo ascoltare con più attenzione quello che i nostri cani ci dicono.

Prendiamo in esame il cane che riceve una visita di un estraneo a casa sua.
La regola dice, che il cane deve accoglierlo, in tranquillità, senza abbaiare e senza mostrare i denti, magari deve anche scodinzolare, perché il nostro visitatore è un nostro carissimo amico … Fermiamoci un istante a pensare cosa avviene in natura, pensiamo come si sarebbero comportati i lupi.

Se i nostri cani fossero dei lupi, quanto sarebbero felici se qualcuno di estraneo entrasse nel loro territorio?
Io credo che se potessero dire la loro, si metterebbero alla rete e farebbero il fini mondo, mostrando all’intruso tutta la loro forza, nell’ abbaiare, ringhiare, e all’occorrenza attaccare.
Molto spesso guardo Eragon figlio di Manny, lui, è diverso da suo padre, ha un qualcosa che lo differenzia, la sua posizione gerarchica all’interno del branco è ben distinta, sottomesso a suo padre, occupa una posizione sempre a mio avviso di Beta, sempre in prima linea a difendere il confine.
E a questo proposito mi viene in mente altra domanda...

Cosa pensa di me Eragon un cucciolone di due anni e mezzo in piena crescita, che consento ad estranei di interagire con lui e con il nostro territorio?
Sempre se fossimo in natura, un Alfa  che lascia entrare un intruso, non sarebbe considerato un buon Leader, e di conseguenza verrebbe subito detronizzato, perché un atteggiamento del genere non permetterebbe l’incolumità del branco.

Detto questo mi viene in mente un’uteriore domanda:
Eragon Avrà una buona opinione di me e mi rispetterà in un prossimo futuro??? E fino a quando lui mi rispetterà?
Sempre pensando a quello che succede in natura è compito del capo branco proteggere i membri, io permettendo tutte queste visite, ai suoi occhi non gli  garantisco l’incolumità dai pericoli.
Per un CLC sarebbe forse più naturale viverlo rispettando la sua privacy e non obbligandolo a incontri forzati, dove deve sempre sottostare al nostro volere, e alle nostre regole.
A questo punto della riflessione non biasimerei, quei cani, che si oppongono con un sonoro ringhio, l’amico di famiglia di turno, che viene a farci visita.
Una cosa è certa, noi siamo costretti, ad avere il controllo sull’animale, il nostro contesto ci Obbliga ad avere l’animale sotto controllo, resta inteso che questi equilibri sono estremamente delicati e devono durare nel tempo.
La responsabilità è sempre e solo NOSTRA, siamo noi che li abbiamo voluti, siamo noi che dobbiamo pensare a loro, anche nel rispettare certe loro sfaccettature.

A questo proposito proprio in questi giorni ricevo questa email:
Ciao Katia... rinnovo gli auguri di un 2012 sereno e in discesa!
Poi , in attesa di concordare la data del nostro incontro, ti parlero' di alcune cose, per sentire il tuo parere, sempre molto apprezzato.
Senti... Uma ha poco più di 14 mesi ed è strepitosa . Da circa un mese, nell'incontro con altri cani - nei parchi addetti dove lei e' abituata ad andare da quando aveva poco più di tre mesi, entra fa la cresta coda in alto e con le femmine fa vocione anche se non aggredisce cerca di dominare.
Così che gli umani dei cani in questione prima tranquilli e contenti che UMA entrasse per giocare, ora si allontanano. Poi anche per noi, che comunque interveniamo, diventa difficile capire cosa, come fare e dire.
Quello che a me sembra è che UMA è piu' consapevole della sua possenza e cerca modalità di gioco che solo a volte , trova. Però il nostro obbiettivo e' quello di poter stare bene tranquillamente con gli altri cani, di cui lei è sempre molto vogliosa e curiosa.
Ed è bellissimo quando, in mezzo agli altri di razze e taglie diverse, interagisce giocosa, attenta e selvaggia ma serena e non prepotente .
Cosa dici di questo cambiamento... siamo un po' in pensiero, ma penso si possa fare qualcosa e ho fiducia.. Aspetto il tuo parere in attesa di vederci Ti ringrazio fin d'ora Claudia

Perché si è scelto di vivere con un CLC? Cosa abbiamo cercato in lui, e cosa abbiamo trovato?
Il CLC non ricorda solo con l’aspetto il lupo molti di essi lo ricordano anche in modo caratteriale. Molto spesso è difficile per un buon allevatore individuare le caratteristiche finali dei cuccioli a 60 giorni di vita.
Si può avere una traccia di quello che lui o lei sarà da grande, le variabili che incontrerà determineranno il suo sviluppo psico – fisico.
Una cosa però non è da dimenticare, che in Natura il gioco tra membri diversi non esiste, perché di mezzo c’è sempre la sopravvivenza e la riproduzione.

Quando Claudia mi dice: “E’ bellissimo vederla interagire giocosa, attenta e selvaggia, serena e non prepotente”...
... ripenso ad uno dei  miei confronti tra colleghi, ne ricordo uno in particolare che mi disse ... che la prepotenza non è una prerogativa degli animali ma è solo dell’uomo; in natura esiste la dominanza naturale dei più forti sui più deboli che non è mai possibile reprimere, si può solo erroneamente contenere, momentaneamente, ma la dominanza è come l’acqua esce sempre da qualche parte … 

Molto probabilmente Uma è una femmina fiera e serena e sarebbe fiera e serena anche se in un ipotetico scontro finisse per prenderle, le esperienze belle o brutte sono sempre meravigliose perché fonte di insegnamento, soprattutto se si tratta di un soggetto giovane in fase di crescita.

A volte gli scontri non andrebbero evitati neanche incoraggiati, ci dovrebbe essere il giusto equilibrio, ingrediente che manca molto spesso nei nostri cani, perché noi continuiamo a mediare, evitare, forzare … con un unico risultato, la confusione.
Come molto spesso ricordo a chi si avvicina a questa razza, non si dovrebbero dimenticare le origini del CLC, come non si dovrebbe dimenticare il contesto in cui si vive, fatto di regole molto restrittive.

Ma cosa fare dunque???
Io credo sempre nel buon senso delle persone.
Non sforzare l’animale a vivere una vita troppo simile alla nostra, accontentarsi dei quello che lui o lei ci offre, cercare di capire la sua natura e non snaturalizzarla a tutti i costi, forse una bella passeggiata nei boschi dove il cane si avvicina di più al suo vero IO e non al nostro, solo così potrà regalarci attimi di vera soddisfazione.
Anche a noi non piacciono le forzature e ci ribelliamo ad esse, quindi perché ostinarci così tanto.
Non dimentichiamoci che lui o lei ci accetta per quello che siamo.
E quando incontriamo un altro padrone reticente, non giudichiamo in modo troppo severo perché alla fine lui non sa cosa si perde…

Katia Verza Sulleormedellupo





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1 commento:

Trattodallupo ha detto...

Vorrei fare i complimenti a Katia per questo bellissimo articolo, grazie al quale possiamo prendere spunto da cui trarre una bella e costruttiva discussione. Quest'anno sono 4 anni che faccio parte al 100% del mondo del Cane Lupo Cecoslovacco. La mia passione è cresciuta a dismisura che da un'anno e mezzo circa ho deciso di diventare anch'io allevatrice amatoriale. Dopo aver letto questo articolo e aver sentito il seminario di Shaun Ellis e sua moglie Isla (colgo l'occasione per ringraziarli ancora una volta), ho sempre più la consapevolezza che molti istruttori cinofili ed educatori non hanno capito assolutamente nulla, ma pensano solamente a imporsi su un percorso e regole naturali già consolidate nel tempo dalla natura. Ho notato che trascorriamo la maggior parte del nostro tempo al campo cercando di costruire e modellare il cane a nostro piacimento, spesso dietro la parola educazione si nasconde il concetto "rendere più malleabile l'animale" senza tener conto del ruolo naturale (come ha spiegato bene Shaun) che il cane copre naturalmente e che dobbiamo rispettare non snaturare. Se solo ci fermassimo un'istante e ci chiedessimo: ma il mio cane cosa vuole realmente in questo momento? Il mio cane è felice? Sto facendo la cosa giusta per lui? Afrika a 2 anni e mezzo è una cagnolina molto socevole e aperta saluta tutti indistitamente. Molti mi dicono, "ma non farla venire da me che poi mi lecca..." ho sempre risposto, lei saluta è il suo carattere, vuole darvi il benvenuto. La gente mi guardava come per dire "guarda che cane ha questa... altro che andare al campo, ci vuole un giro di vite". Oggi in questo mondo frenetico vogliamo un cagnolino che rimanga a terra e aspetti il comando snza mai cercare un contatto? Ma siamo diventati così allergici al contatto con altre persone e animali? Alla naturalezza innata di queste bestioline pelose?
Con Nyal il mio maschio di 3 anni mi sono resa conto di quanto sia sottile e di quanto sia difficile coltivare la fiducia e mantenerla nel tempo. Prima dell'incontro con Shaun Ellis Nyal si aspettava delle cose da me che io da brava umana non riuscivo a capire e quindi non gli davo. Ho cercato di cambiare grazie ai consigli appresi da Shaun, e ho potuto constatare che è difficile, primo cambiare le nostre abitudini, secondo modificare la nostra immagine ai loro occhi, richiede un'impegno non indifferente. Abbiamo fatto dei piccoli passi e posso dirmi soddisfatta per il momento dei risultati raggiunti. Durante le festività Nyal mi osservava per sapere se e come doveva fidarsi e poteva avvicinarsi agli ospiti, abbiamo creato un primo contatto che prima mancava. Nyal non sarà mai un cane aperto come Afrika, ma ha tante altre potenzialità, sta a me a sfruttarle e metterlo a suo agio, solo così riuscirò a ottenere la sua fiducia incondizionata e il suo rispetto. Molta gente questo non lo capisce, le leggi e le ordinanze imposte nei confronti dei cani in Svizzera hanno raggiunto l'apoteosi delle paranoie mentali, vogliamo il cane "su misura" per ogni occasione. Vogliamo delle palle di pelo impersonali, che vadano bene per tutti e in tutte le circostanze. Io faccio il minimo indispensabile per superare indenne questi "flagelli" ma dietro le quinte il mio lavoro è totalmente diverso. Cerco ogni giorno di capire e studiare il comportamento dei miei cani lupi cecoslovacchi, molte volte sono confusa, ma se guardo e ascolto attentamente, rileggo gli appunti che ho preso durante il seminario di Shaun loro ci spiegano, ci indicano ed espongono i fatti e le loro ragioni. Probabilmente non riuscirò mai a capire tutte le loro sfaccettature e non pretendo nemmeno, come dice Katia giustamente di diventare la donna lupo, ma una cosa mi auguro, di non smettere mai di aver voglia di imparare, di aver sete del sapere, di voler capire, di non perdere la determinazione e la passione e l'umiltà con il quale mi sono avvicinanata a questo magnifico mondo.